lunedì 27 luglio 2020

Intervista a JO - KO ed HELLY

Jo-Ko e Helly sono due giovanissimi e promettenti artisti bolognesi. Il loro gusto e la loro idea di musica si fondono a vicenda. In questa intervista vengono fotografati in una fase di intensa e profonda ricerca. Ci appaiono come due avventurieri del mondo dei suoni e della canzone italiana. Sperimentazione e desiderio sono il loro motore propulsore. I due artisti sanno essere moderni e fuori dagli schemi. Mai scontati, mai prevedibili.  Consapevoli dell' importanza del linguaggio e del potere della musica. Ospitarli sul nostro blog è un vero piacere.
Buona lettura !
A cura della redazione di Pandemusic


Come è nata la vostra collaborazione artistica ?

Jo-Ko: Ci conosciamo da molto tempo. Abbiamo frequentato la scuola insieme. Io ho cominciato a studiare musica ed in seguito abbiamo conosciuto Manuel Kyodo , noto artista rap bolognese. Lui ci ha dato la possibilità di comprendere che non è una cosa impossibile scrivere una canzone. Grazie a lui abbiamo avuto l' opportunità di cominciare a scrivere canzoni. La prima volta io ed Helena abbiamo partecipato alla composizione di una canzone insieme ad altri tre amici. Dopo alcune esperienze in singolo l' ho coinvolta in una canzone intitolata "Foto", che avevo già scritto e in cui lei ha fatto alcuni cori e doppie voci. Helena ha partecipato maggiormente in quest' ultimo progetto chiamato "Chi più parla meno sa", dove ha scritto e cantato una strofa intera.

 

Ci raccontate del vostro lavoro nella scrittura delle canzoni ?

Helly: Ho partecipato a diversi progetti di gruppo in cui ho scritto interamente le mie strofe. Io ho sempre preferito cantare piuttosto che scrivere canzoni, quindi in fase di scrittura collaboro spesso con altre persone, mentre Giovanni è molto bravo e scrive i testi interamente da solo.

J: La maggior parte delle volte  scrivo sia il testo che la musica. Studio chitarra da cinque anni e comporre basi mi piace molto di più che scrivere testi. Anche se è una cosa che mi piace molto preferisco di più scrivere la musica. Le basi le suono io e le registro con una scheda audio e con Audacity. Per quanto riguarda il missaggio ed il master collaboro con Jacopo Bonora: pianista e fonico bolognese. 

 

Come è nata l’ idea del brano “ Chi più parla meno sa” ?

J: Spesso traggo ispirazione dalla vita quotidiana. Mi è capitato spesso di sentire gente che è convinta di aver ragione, parla tanto, vuole insegnarti le cose, è convinta di sapere ma spesso parlano senza sapere. A me sinceramente questa cosa dava fastidio. Dato che la musica è anche un mezzo per esprimere emozioni ed opinioni ho deciso di usare questo tema per scrivere una canzone visto che mi ispirava. Ho scritto il ritornello e la prima strofa di “Chi più parla meno sa” .  In seguito ho proposto ad Helena di scrivere la seconda strofa dopo essermi confrontato con lei su questo argomento che mi sembrava condividere.

H: Anch’io mi sono ispirata ad esperienze di vita, alla realtà che mi circonda, alle persone che parlano senza sapere, per esempio riguardo al passato di una persona. Mi riferisco a chi cambia la realtà e dice cose non vere.

 

Ci raccontate del video e della vostra collaborazione con il regista Roussell M. Sobih?

H: Prima di collaborare con Roussell abbiamo fatto delle prove di riprese ma il risultato non era soddisfacente, quindi abbiamo deciso di rivolgerci ad un esperto. Per me è stata un’ esperienza bellissima: all'inizio ero spaventata dato che non conoscevo il regista ma poi mi sono divertita; è stato impegnativo dato che sono servite tante riprese, molte delle quali non sono state utilizzate, ci sono stati anche alcuni momenti comici che mi hanno rilassata. Ora sono contenta di averlo fatto.

J: Anch’io non conoscevo Russell ma devo dire che è un ragazzo in gamba, simpatico e che ti fa sentire a tuo agio. Abbiamo girato in un parco dove c’erano molte persone e se non ti senti a tuo agio è difficile girare. Lui è stato davvero bravo e sono molto soddisfatto del risultato finale.

 

Cos’è per voi la musica e quale la sua funzione nella società moderna?

H: Per me la musica è un mezzo per esprimere ciò che uno ha dentro, quello che normalmente non riesci a dire con le parole. Purtroppo ultimamente viene usata anche per insegnare cose non del tutto giuste e che ad esempio un bambino di 10 anni non dovrebbe ascoltare anche perché magari gli entrano in testa degli esempi che non sono proprio il massimo. Ma questo però è il caso solo di una piccola parte della musica. Credo che la musica sia molto importante perché ci insegna una cosa fondamentale: il saper ascoltare. A me piace tantissimo, amo un po’ tutti i generi anche se alcuni li ascolto di meno ed altri di più.

J:  Secondo me è una forma d’arte che se portata avanti può migliorare e far anche crescere una persona. Consiglierei di imparare a suonare uno strumento, cantare, avere contatti con la musica. I miei genitori, quando ero più piccolo, mi hanno proposto di imparare a suonare uno strumento. All’inizio non ero molto convinto e forse ero un po’ spaventato. Ma grazie a questa possibilità che mi hanno dato, dopo 5 anni di chitarra, finalmente adesso è il primo anno in cui sto raccogliendo i frutti del fare musica. Suono anche il corno e sono contento di aver cominciato a fare musica. 

 

Quali i vostri generi musicali ed artisti preferiti ?

H: Mi piace tutta la musica. Una volta ascoltavo quella che andava di più, più popolare tra virgolette, quella del momento.  Da qualche anno ho cominciato a far canto e mi serve ascoltare anche la classica, il blues ed altri generi. Ovviamente mi piace molto il rap e la musica moderna. Non ho un artista preferito in particolare perché mi piacciono canzoni di cantanti diversi. Penso anche che sia difficile trovare un cantante di cui ti piacciono tutti i brani.

J: Anche per quanto mi riguarda la musica mi piace tutta. Con il corno mi capita di suonare in orchestra la musica classica. Un genere molto bello. Con la chitarra da quest’ anno ho cominciato blues. Il mio maestro è un chitarrista di tecnica flamenco ed è un genere che sto imparando con la chitarra. Finché si può chiamare musica, finché una canzone rientra nella musica mi piace. Ovviamente ci sono generi e artisti che mi piacciono di più. 

Mi rendo conto che ci sono generi più accessibili come la trap, il rap o la musica moderna: generi sicuramente più ascoltati dai ragazzi rispetto alla musica classica. Ma non bisogna dimenticare di ascoltare generi più vicini alla tradizione come appunto il blues, la musica classica, il rock e lasciando troppo spazio a questi nuovi generi come la trap o il rap. Generi che comunque ascolto e che produco anche io. Le canzoni che sto scrivendo sono di quel genere e mi piace tantissimo tra l’altro. 

Come diceva anche Helena è difficile che ci sia un artista che faccia tutte canzoni stupende. Cerco di cogliere le canzoni che mi piacciono di più da ciascun artista.

 

Quali sono le vostre principali fonti di ispirazione per la scrittura delle vostre canzoni ?

J: Come dicevo prima la vita quotidiana è la prima fonte d’ ispirazione perché dalle occasioni, dalle situazioni in cui mi trovo tutti i giorni traggo ispirazione. Come è successo per “Chi più parla meno sa” oppure in occasioni che non vivi per tutta la vita ma in certi momenti difficili: nella canzone “Nodi in gola” racconto del nodo che avevo in gola perché mio nonno si era ammalato di Coronavirus. Ma queste cose brutte alcune volte portano anche cose belle, come ad esempio l’ ispirazione per questa canzone che mi è venuta ed ho scritto.

H: Concordo con Giovanni che bisogna ispirarsi anche alla vita. Mi viene più facile raccontare quello che mi succede tutti  i giorni piuttosto che inventare una storia o fatti non realmente accaduti. In generale come dicevo prima non amo scrivere i testi delle canzoni quindi mi faccio aiutare alcune volte  anche perchè essendo dislessica faccio un po' più fatica. Credo che bisogna scrivere di sè, di ciò che più ci piace ed in cui ci si rispecchia di più.

J: Se scrivi di quello che senti veramente, si capisce che è un testo diverso da uno che scrivi tanto per scrivere. 

 

Ci sono nuove canzoni in uscita?

H:Si, finalmente siamo riusciti a finire la registrazione di un brano scritto insieme ad altre due ragazze ormai da diversi mesi e spero possa uscire presto.

In questo lungo lockdown ho avuto anche  l'occasione di impegnarmi nella scrittura di un brano solista a cui tengo molto e che sto ancora provando perché molto impegnativo.

J: Anche per quanto mi riguarda sta per uscire un nuovo brano ! Uscirà a breve anche perchè è estivo. Stiamo perfezionando le ultime cose.

 

Quali sono i vostri piani artistici per il futuro ?

H: Anche se adoro cantare penso che lo farò più come hobby piuttosto che farlo diventare un lavoro.  Il mio sogno fin da piccola è quello di fare la stilista comunque rimanendo nell’arte. Però non ho ancora deciso.

J: Per me la musica è sicuramente una strada aperta che non intendo abbandonare finché  sentirò che è la cosa giusta e mi piacerà. Se mi si presenteranno occasioni spero di sfuttarle. Comunque la musica non è l’ unica disciplina che mi piace. Ad esempio mi piacciono anche le materie scientifiche ed è per questo che non sono sicuro che la musica sarà il mio futuro, però fino ad adesso è stata parte della mia vita ed ancora per molti anni lo sarà.




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